Casomai fosse stato necessario, ecco qui le prove che — al contrario di ciò che qualcuno vuol farci credere — ospitare la festa «nazionale» di una specialità dell’esercito italiano non è e non sarà come ospitare i boy scout. Alcuni alpini, raggruppati su Facebook, stanno già preparando quel che inesorabilmente doveva accadere: Provocheranno, esalteranno il loro ruolo di occupatori e sfileranno davanti al monumento alla vittoria. E se sono già oltre 130 quelli duri e puri, pronti a metterci faccia, nome e cognome (alcuni assicurando la presenza in massa delle loro rispettive sezioni), possiamo solo immaginare quanti, spinti dalla dinamica degli eventi, decideranno di partecipare una volta arrivati qui, magari col coraggio iniettato da qualche bicchierino di troppo.
Segue un piccolo estratto:
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