Il negoziato in corso sulla revisione dello Statuto è impostato in modo da acquisire alcuni obiettivi determinati: il ripristino delle competenze erose dalla giurisprudenza centralista della Corte costituzionale, l’attribuzione di nuove competenze, l’introduzione del requisito della previa intesa delle autonomie per evitare che future revisioni possano essere adottate unilateralmente e imposte dal Parlamento.
Dei tre obiettivi, quest’ultimo è il più difficile da conseguire. Le nuove competenze a vantaggio dell’autonomia territoriale (quindi di tutti) sembrano essere entrate in una logica di scambio a vantaggio formale del gruppo linguistico italiano, la cui rappresentanza politica conferma tutta la miopia istituzionale della destra e la difficoltà di un autentico riscatto dalle proprie tristi origini.
da La chimera del terzo statuto, contributo apparso oggi sull’edizione sudtirolese del Corriere a firma di Roberto Toniatti, emerito di Diritto costituzionale all’Università di Trento
Proprio così. L’estrema destra italiana chiede vantaggi unilateralmente a favore del gruppo linguistico italiano (maggioranza nazionale, peraltro in crescita), a svantaggio delle minoranze linguistiche — in cambio di competenze che vanno a vantaggio di tutti.
Scrì na resposta