Il governo spagnolo verserà fino a un massimo di 273.000 euro ogni anno all’amministrazione catalana perché questa si incarichi di far tradurre in catalano normative statali, che successivamente verranno pubblicate sul Boletín Oficial del Estado (BOE), l’equivalente della Gazzetta ufficiale in Italia o del Foglio federale svizzero. Questo è quanto prevede un apposito accordo siglato tra i governi spagnolo e catalano nel novembre scorso e appena entrato in vigore.
Non è comunque la prima volta che leggi statali vengono pubblicate sul BOE in una lingua cosiddetta coofficiale: in base a un precedente accordo, prorogato varie volte, il catalano per esempio era già presente dal 1998 al 2021 sotto forma di apposito supplemento — contenente anche decreti ministeriali e sentenze della Corte costituzionale — e ora vi ritorna dopo una pausa di pochi anni. Analoghi supplementi esistono anche in lingua galiciana e in lingua basca.
La Gazzetta ufficiale italiana invece non pubblica testi in lingue minoritarie, diversamente dal Bollettino ufficiale del Trentino e del Sudtirolo, che rende note le norme sia in tedesco che, a volte, in ladino, anche se in caso di interpretazioni prevale sempre il testo in lingua italiana.
Sarebbe comunque interessante sapere se lo stato italiano paga il Sudtirolo per i servizi di traduzione che sovente svolge per le amministrazioni centrali, seppur non, appunto, per la traduzione di leggi e norme da pubblicare in Gazzetta. Personalmente ne dubito.
Pochi mesi fa era stato plurilinguizzato anche il Congresso spagnolo e il governo centrale si è impegnato a portare il basco, il catalano e il galiciano anche al Parlamento europeo.
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