Sul numero attuale del settimanale ff (24/2024) è apparsa la lettera a dir poco stucchevole del signor Max Carbone, in cui questi si dice
colpito dalla pubblicazione [sul numero 23/2024] di una lettera di un lettore trentino che critica lo stile e il contenuto delle poche pagine in lingua italiana ospitate una volta al mese
– Max Carbone, Meran
giungendo a insinuare nientemeno che
[m]ettendo così in evidenza la lettera, sembra quasi che sia l’editore stesso a prendere le distanze dalle “sue” pagine in italiano. Serviva per esempio la citazione nel quadratino rosso?
– Max Carbone
Riquadro rosso, per inciso, presente in ogni edizione della rivista e pensato proprio per mettere in evidenza un’obiezione (Ein-Spruch, con un gioco di parole) particolarmente pungente, spesso e volentieri rivolta proprio alle scelte editoriali. Ma — evidentemente — guai a criticare non dico la presenza, ma anche solo la fattura degli articoli in lingua italiana. Sarebbe lesa maestà.
Non basta:
Certo, la riserva indiana della paginetta in italiano su ff non rileva, magari non pesa abbastanz: nelle dinamiche locali.
– Max Carbone
La riserva indiana della paginetta in italiano? Che il signor Carbone non si sia reso conto che ff è un settimanale in lingua tedesca, per di più espressione di una minoranza linguistica? E che dunque le «paginette» in italiano sono tutt’altro che scontate. Ricordo che una volta sul quotidiano A. Adige c’erano le pagine in lingua tedesca, poi eliminate. Mentre al contrario, seguendo una tendenza generalizzata, sono stati i media tedeschi (come ff o SWZ) a inserire contenuti in lingua italiana. In questo modo però la maggioranza nazionale, utilizzando i «propri» media, non viene mai confrontata con l’altra lingua; mentre la minoranza, già molto più esposta all’altra lingua in ogni ambito nel quotidiano, trova sempre meno spazi nella propria. Cosa che tra l’altro si estende alle lettere, che difficilmente un sudtirolese di lingua tedesca si vedrebbe pubblicare in lingua tedesca su una rivista o un giornale in lingua italiana (cfr. 01
).
Ma è proprio da un giornale come ff – e aggiungo da tutta la comunità intellettuale di lingua tedesca – che mi aspetterei una riflessione, il porsi delle domande sullo stato, oggi, della comunità italiana (se ancora esiste) o sulle aspirazioni di chi ancora ha a cuore un Sudtirolo plurale e plurilinguistico.
Non è che stiamo invece marciando a passo veloce verso un Sudtirolo tedesco autarchico, finalmente bastante a sé stesso, senza il fastidio di riservare all’“altro” neppure i pochissimi strapuntini rimasti?– Max Carbone
Per rimanere sull’immagine del signor Carbone, ciò che fa è un po’ come se un americano bianco criticasse che nelle riserve indiane (quelle vere) si parlano troppo le lingue indigene e troppo poco l’inglese.
Insomma, Di Luca e Boschi non saranno solo delle piccole foglie di fico che, senza pensarci troppo, possono tranquillamente essere sacrificate?
– Max Carbone
Purtroppo sembra impossibile inserire articoli in lingua italiana senza importare anche il nazionalismo e il suprematismo.
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