Il noto luogo di villeggiatura valdostano, Cervinia o Breuil-Cervinia (frazione del Comune di Valtournenche), perderà il suo conosciutissimo toponimo «italiano», una delle pochissime imposizioni fasciste sopravvissute sino ad oggi, per chiamarsi solo Le Breuil in futuro. Evidentemente ciò che in Sudtirolo, ma anche in Trentino, sembra impossibile, in Valle d’Aosta non lo è — e tornare a una denominazione storicamente fondata anche dopo tanti anni non è un problema. In Sudtirolo, ricordiamolo, uno dei tanti argomenti per rifiutare l’abolizione della toponomastica di stampo coloniale è che ormai l’opera tolomeiana sarebbe entrata nell’uso comune e quindi, non essendo stata abolita subito dopo il fascismo, ora risulterebbe impossibile, ingiusto, impraticabile farlo. «Meglio aggiungere che rimuovere», questo il mantra.
Che il cambio di denominazione di Cervinia, già ufficialmente decretato, non si realizzi, è comunque possibile. Non tanto per ragioni giuridiche o nazionalistiche, quanto invece per i timori di alcuni imprenditori in ambito turistico e certi malumori tra gli abitanti preoccupati dagli adempimenti burocratici collegati alla decisione, come la necessità — per ora non confermata — di dover aggiornare i documenti d’identità. Quest’ultima situazione peraltro non molto diversa da quella derivante dalle ormai numerose fusioni tra comuni. Si vedrà.
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