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Benvenuti nella colonia.

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Qualche anno fa il gestore ferroviario pubblico italiano (RFI) aveva iniziato a disapplicare, sistematicamente, l’obbligo di utilizzare lo stesso carattere per il tedesco e l’italiano nella cartellonistica delle stazioni in Sudtirolo. In seguito all’intervento del Governo sudtirolese, invece di rettificare, come promesso, hanno ulteriormente peggiorato la situazione, fregandosene totalmente.

Ora però RFI è riuscita a fare ancor meglio, e nel corso della ristrutturazione della stazione ferroviaria di Brixen ha ripristinato la situazione a com’era durante l’era fascista, eliminando completamente il toponimo tedesco:

Fotografie Wolfgang Niederhofer

Io al caso ormai non ci credo più, anche perché le apparenti «sviste» vanno tutte sempre «casualmente» nella medesima direzione (a scapito del tedesco) e perché ci si spinge sempre oltre, passo dopo passo, passando oltretutto da una situazione che già rispettava il diritto al bilinguismo a una che non lo rispetta più. Non c’è quindi nemmeno la scusante dell’ignoranza. Inoltre, perché tali cartelli giungano a destinazione, l’ipotetica «svista» dovrebbe passare inosservata per varie fasi, per varie istanze e davanti a troppi occhi, ed è semplicemente impossibile che da chi progetta e ordina i cartelli sino a chi effettua materialmente il montaggio o chi presidia la stazione nessuno si accorga dell’errore — che, appunto, errore non è.

Ma finché accettiamo queste continue sopraffazioni e le ormai inascoltabili scuse che regolarmente seguono, aspettando per anni rettifiche che non arrivano (quasi) mai1e quando arrivano arrivano tardi e hanno già contribuito a spostare il «dicibile» e l’immaginabile, le cose purtroppo non cambieranno. Lo stato nazionale è così che per indole tratta le sue colonie.

Cëla enghe: 01 || 01 02

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    e quando arrivano arrivano tardi e hanno già contribuito a spostare il «dicibile» e l’immaginabile


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Comentârs

2 responses to “Benvenuti nella colonia.”

  1. Sergio Fratucello avatar
    Sergio Fratucello

    Abbasso la toponomastica tolomeicofascista.

  2. G.P. avatar
    G.P.

    Umgekehrt stünde Urzì am nächsten Tag auf der Matte … und eine Woche später wäre die Tafel ausgetauscht.
    Aber Kompatscher und Konsorten interessieren sich schon seit zehn Jahren nicht mehr um die deutsche Sprache, das sieht man in allen Bereichen, angefangen bei “Kleinigkeiten” (siehe Tafel beim Bahnhof) über Ausweis (nur ital. Straßennamen) bis hin zur Digitalisierung (fast nur mehr einsprachig ital.).

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