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I catalani chiedono amnistia e referendum.

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Il leader della forza più votata alle ultime elezioni spagnole, il galiziano Alberto Nuñez Feijóo (PP), si è arreso all’evidenza di non disporre del supporto parlamentare necessario alla formazione di un governo. Quindi, come era ampiamente prevedibile, la palla passa ora al premier uscente Pedro Sánchez (PSOE) che avrà due mesi per convincere i regionalisti e gli indipendentisti a sostenerlo. Nel frattempo, su esplicita richiesta di Junts per Catalunya, il PSOE ha già fatto introdurre la possibilità di esprimersi in basco, catalano e galiziano (ma non solo) al Congresso e ha avanzato la richiesta di riconoscere l’ufficialità di tali lingue anche a livello europeo. Le rivendicazioni dei partiti catalani però comprendono anche un’amnistia per la consultazione del 1° ottobre 2017, per mettere fine alla repressione, e di «lavorare sulle condizioni» per poter indire un referendum ufficiale.

Ieri al Parlament de Catalunya ERC e Junts hanno approvato una risoluzione che li impegna a votare la fiducia a Pedro Sánchez solamente se tali condizioni saranno soddisfatte. Astenuta sulla richiesta di referendum la CUP, sinistra radicale e indipendentista, che si dice scettica su qualsiasi tipo di negoziato con Madrid, mentre si sono opposti Ciutadans, PP, En Comú Podem, Vox e lo stesso PSC, espressione catalana dei socialisti di Sánchez. Maggioranza più ampia invece per quanto riguarda l’amnistia, sostenuta anche da CUP e En Comú Podem.

In seguito al voto in aula però il coordinamento catalano di Podem ha reso pubblico che avrebbe voluto votare a favore anche della richiesta di referendum, come da proprio programma, ma che la componente di En Comú si sarebbe opposta a tale ipotesi. PSOE e PSC invece hanno diffuso una nota congiunta in cui criticano le condizioni di ERC e Junts per il sostegno a un terzo governo di Pedro Sánchez, con alcuni socialisti catalani che hanno ventilato l’ipotesi di tornare alle urne.

Ad ogni modo la fase di consultazioni è appena all’inizio e solo nelle prossime settimane si capirà se sussistono le condizioni per un avvicinamento o meno.

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