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«Respirare il sacro tricolore.»

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Christian Bianchi, capolista di Uniti e Lega alle prossime elezioni, ha affidato a Facebook un suo pensiero relativo alle Frecce Tricolori: da «esponente politico italiano di questa terra» si dice giustamente «stufato» e «nauseato» da quelli che si ribellano all’ennesima imposizione nazionalistica da parte dello stato, e che lui definisce «estremisti». Però nel farlo, e gliene va dato atto, il sindaco di Leifers si appella al «rispetto reciproco»; con cui evidentemente si giustifica qualsiasi sopraffazione.

Il suo ragionamento, ovviamente, non fa una grinza. Non tanto perché la Lega fino a ieri col tricolore si puliva il deretano, ma soprattutto perché lo stesso Bianchi, direttamente sotto al suo intervento ci offre un ottimo esempio di «rispetto reciproco»:

Imporre, far respirare, godere. Poi risatine e applausi, tanto per non farsi mancare nulla.

Ecco, per chi avesse nutrito il minimo dubbio, al netto delle belle parole, di ipocrisie e balle varie, di tecnicismi, atleticismi ed eccellenze, siamo sempre lì: che stiano zitti mentre noi — col massimo rispetto — gli infiliamo il tricolore nelle narici. Anche no, grazie.

Cëla enghe: 01



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Comentârs

One response to “«Respirare il sacro tricolore.»”

  1. artim avatar
    artim

    Der Nationalismus ist ein ideologisches Gift, das in diesen chemisch emittierten Gasen nicht weniger giftig ist.
    “Frecce Tricolori” kann man nicht einfach mit »Fahnenpatriotismus am Himmel« (Obermaier) verharmlosen. Der Anlass, die Gründung der it. Luftwaffe 1923 und die Ausblendung der historischen Verantwortung im Umgang mit der totalitären Terror- und Gewaltherrschaft, die u.a. Verbrechen gegen Menschlichkeit beging, andere Völker mit Giftgas und Bomben in Aggressionskriegen angriff, ist bezeichnend. Das offizielle Italien setzt offenbar nach wie vor auf nationalistische, chauvinistische Selbstvergewisserung und Abwehr.
    Die Komplizenschaft in Südtirol schweigt. Die SVP, der LH schweigen. Auch die „Grünen“ in Bozen, anders als ihre Schwesterpartei in Rom, schweigen vehement. Auch zu den “Frecce tricolore” mit 84 Todesopfern und rund 1.000 Verletzten seit 1961.
    Natur- und Klimaschutz — interessieren da plötzlich auch nicht mehr.
    Glaubwürdigkeit und Kohärenz sehen jedenfalls anders aus.

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