La sinistra o quel che ne rimane, in Italia, imparerà mai la lezione? Già quando stava al governo rincorreva le destre sui temi della destra, non di rado facendo notare — ad esempio — quanto il «centrosinistra» fosse molto più efficiente della stessa Lega nel contrastare l’immigrazione con qualsiasi mezzo a disposizione.
Ora che i neofascisti sono al potere e giorno dopo giorno spostano il limite dell’indicibile e dell’impensabile, preparandosi il terreno per agire con maggiore libertà, la sinistra si appropria della loro retorica e dei peggiori pregiudizi. Un esempio significativo è questo intervento di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, circa la proposta delle destre di incentivare fiscalmente la natalità:
Penso che non ci siamo. Intanto segnalo che c’è un rischio molto serio perché, diciamo, quei pochi migranti che riescono a ottenere la cittadinanza poi rischiano di fare tantissimi figli: lì sì che c’è un rischio di sostituzione etnica con gli incentivi pensati dal governo. Ma a parte le battute che non son battute, visto che purtroppo di temi molto seri si è parlato nelle modalità peggiori possibili, io penso che questa non è la strada perché la domanda che dobbiamo farci è un’altra: perché si fanno pochi figli?
da Agorà Rai del 20 aprile, trascizione mia
Così, pur con l’attenuante della «battuta» che non lo è, dal punto di vista retorico si passa dalla condanna senza appello di quella teoria profondamente razzista rimessa in circolazione dal ministro, alla gara a chi sarà più bravo a evitare che la fantomatica «sostituzione» si avveri. E lì la destra ha già vinto.
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