Dopo Silvius Magnago e Alfons Benedikter ci lascia un altro artefice dell’autonomia sudtirolese. Cresciuto a Bolzano, con la sua incredibile lungimiranza diede un contributo decisivo alla definizione del pacchetto, come membro di varie commissioni (dei diciannove, dei sei e dei dodici), ma soprattutto come anello di giunzione tra la politica sudtirolese e personaggi di spicco della politica romana (tra i quali Aldo Moro e Giulio Andreotti) — meritandosi l’appellativo di «padre italiano dell’autonomia». Non a caso fu il primo tirolese di lingua italiana a essere insignito dell’Ehrenzeichen des Landes Tirol.
Il susseguirsi, in un lasso di tempo condensatissimo, di decessi di persone indissolubilmente legate alla nascita e allo sviluppo dell’autonomia, simbolegga in modo impressionante la chiusura di un’epoca fondamentale della vita politica e sociale sudtirolese e la necessità di aprire una nuova fase.
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