Non so se anche oggi il Sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, in occasione del Giorno del Ricordo — in cui si è inaugurato il nuovo memoriale — abbia messo sullo stesso piano le foibe e la Shoah. Lo ha certamente fatto in passato.
Trovo perciò utile proporre un estratto dal Vademecum per il Giorno del Ricordo edito dall’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia:
Si possono paragonare le foibe alla Shoah?
La storia comparata è assai utile, ma per trarne vantaggio conviene confrontare fenomeni legati da parentele significative. Ad esempio, ha senso paragonare le foibe ad altre stragi avvenute durante la seconda guerra mondiale, in particolare sul fronte orientale ed in Jugoslavia.
In tale modo, ci [si] può render conto di come le medesime pratiche di occultamento dei cadaveri in cavità naturali o artificiali siano state utilizzate da soggetti diversi in tutti i territori rocciosi che rendono difficile lo scavo. Viceversa, il sistema delle fosse comuni venne adottato dove la natura del suolo rendeva facile l’operazione, magari costringendo le vittime a scavare le fosse prima di venir uccise. Si possono citare al riguardo i casi delle fosse di Katyn per mano sovietica, ovvero di molte stragi naziste nei Paesi Baltici (Liepāja, Ponary), in Bielorussia (Bronna Góra), in Ucraina (Gurka Polonka). A Babij Jar (Ucraina) venne usato un fossato già esistente. Come già accennato, largamente diffusa anche in contesti diversi fu la pratica di condurre i condannati legati fra di loro con il filo di ferro sino all’orlo della cavità, per poi fucilarli sommariamente sul posto. La caduta rendeva inutile il colpo di grazia.
Invece, privo di significato – se non sul piano della pietà – è il confronto con la Shoah, fenomeno radicalmente diverso. Non è paragonabile la scala delle vittime: nell’ordine di grandezza dei milioni nel caso della Shoah, delle migliaia in quello delle foibe. Soprattutto, la Shoah appartiene ad una categoria completamente diversa, che è quella dei genocidi; per portare a compimento lo sterminio vennero adottate diverse tecniche, fra cui anche quella delle stragi, come nei casi citati più sopra.
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