Dal 15 novembre un nuovo servizio consente di accedere online ai servizi dell’anagrafe, dalla visura passando per emissione e stampa di autocertificazioni o certificati sino alla rettifica dei dati. Il relativo sito non è gestito direttamente dai comuni ma centralmente dal Ministero dell’Interno e, come ormai moltissimi altri servizi, è disponibile solo in italiano.
Immagine del sito
Questo significa che per quanto riguarda il Sudtirolo, anche relativamente all’anagrafe non è più garantita l’equiparazione delle lingue tedesca e italiana, né tantomeno di quella ladina. Tutta la procedura, cui si accede tramite SPID, monolingue, o CIE/CNS, monolingui, è, anch’essa, monolingue italiana.
La funzione di ricerca dei comuni aderenti non riconosce nemmeno la toponomastica tedesca o ladina, ma solo quella «italiana» inventata e imposta in epoca fascista.
In fase di emissione dei certificati invece è sì possibile specificare, spuntando un’apposita casellina, che almeno il documento scaricato sia in versione bilingue. Così facendo il tedesco viene però degradato a opzione facoltativa, «di cortesia», mentre diventa di default — anche per il Sudtirolo — il documento monolingue italiano.
Rispetto a quanto eravamo abituati finora dai nostri comuni si tratta di un peggioramento su tutta la linea, come se lo Statuto di autonomia e la tutela delle minoranze non esistessero.
I link che seguono consentono di fare una carrellata (non esaustiva) sui servizi che ormai non garantiscono più il bilinguismo:
Cëla enghe: 01
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