Ancora una volta l’indipendentismo catalano — e non certo l’altrui immobilismo cammuffato da realismo — fa fare un piccolo passo in avanti all’autodeterminazione in Europa. Infatti, a causa della repressione spagnola che ha portato al breve arresto di Carles Puigdemont (JxC) in Sardegna, ventuno membri dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (CdE) hanno deciso di schierarsi.
In una dichiarazione scritta del 30 settembre si dicono profondamente preoccupati per via della continua repressione che dal 2017 viene portata avanti nei confronti dei leader politici catalani favorevoli all’indipendenza e di chi sostiene tale progetto.
Con riferimento all’arresto di Puigdemont all’Alguer/Alghero affermano che la strategia giudiziaria messa in campo dal Tribunal Supremo, fallita in Germania, Belgio, Scozia — e da oggi anche in Sardegna — mette in pericolo i principi di solidarietà tra i paesi membri dell’Unione europea e viola i diritti umani.
Sottolineano come l’Assemblea parlamentare del CdE abbia chiesto che le estradizioni o la revoca irregolare dell’immunità non vengano usate per silenziare iniziative scomode.
Inoltre chiedono che il dibattito politico non violento venga tutelato e addirittura promosso, per quanto possa essere scomodo, in quanto la criminalizzazione approfondisce le ferite esistenti a detrimento dei valori comuni.
Per questo invitano le istituzioni europee a non rifuggire oltre da questo dibattito, incluso quello sull’autodeterminazione. Dalle autorità spagnole esigono di rinunciare immediatamente ai mandati di cattura europei e alle richieste di estradizione nei confronti di tutti i politici catalani in esilio. Inoltre auspicano un’amnistia per tutti coloro che sono oggetto di vessazioni giudiziarie e l’inizio di negoziati politici per trovare una soluzione solida che soddisfi le aspirazioni dei Catalani, in linea con le raccomandazioni fatte in giugno dall’Assemblea stessa.
Tra i firmatari della dichiarazione si trovano prevalentemente esponenti di sinistra, tra cui rispettivamente due membri di PD, SPÖ e Die Linke.
Tra i compiti primari dell’Assemblea parlamentare del CdE vi sono l’elezione del Commissario per i diritti umani e dei giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Il CdE non è un organo dell’Unione europea.
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