Da qualche anno in Sudtirolo circolano degli adesivi a sfondo verde contenenti una spiegazione — più o meno spiccia — sulla provenienza fascista di un gran numero di toponimi cosiddetti italiani. Solitamente questi adesivi vengono incollati su carte geografiche pubbliche o su cartelli segnaletici.
Qualche giorno fa a Brixen ho notato un adesivo molto simile, ma che sembra essere pensato come una risposta al primo: vi si riconosce l’opera di assimilazione e italianizzazione, prendendone le distanze e chiedendo scusa ai sudtirolesi (di lingua tedesca e ladina) in nome degli italiani.
Mi è ben chiaro, ovviamente, che chi ha ideato l’adesivo non ha alcun mandato di parlare a nome della popolazione di lingua italiana, e che con grande probabilità non ne riflette il pensiero maggioritario. Anzi, non è nemmeno detto che l’autrice o l’autore sia davvero di lingua italiana.
Tuttavia a volte, anche solo per un istante, è piacevole farsi illudere. Il testo fa vedere dove forse un giorno — speriamo non troppo lontano — riusciremo ad arrivare. Ad ogni modo voglio qui ringraziare chi ha redatto, stampato e incollato l’adesivo per il piccolo messaggio di speranza e di convivenza che ha voluto lanciare.
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