Forte anche dei risultati elettorali ottenuti a febbraio, i partiti indipendentisti di Kanaky (Nuova Caledonia) hanno chiesto la convocazione di un ulteriore referendum sull’appartenenza alla Francia. Si tratterebbe della terza e ultima consultazione di questo tipo prevista dall’Accordo di Nouméa: in occasione della prima, tenutasi il 4 novembre 2018, il 56,7% dei partecipanti si erano espressi a favore dello status attuale, mentre nella seconda, del 4 ottobre 2020, tale percentuale si era ridotta al 53,3%.
Nelle elezioni di febbraio, per la prima volta dalla firma dell’Accordo di Nouméa, i partiti indipendentisti hanno poi raggiunto una maggioranza nel Governo di Kanaky, nel quale comunque — per legge — devono essere rappresentate forze unioniste e separatiste.
In seguito alla formalizzazione della richiesta di celebrare ancora un referendum, il primo ministro francese Jean Castex ha ora chiesto alle parti di venire a Parigi dal 25 maggio al 3 giugno per una sessione di lavoro.
Realisticamente, la nuova consultazione potrebbe poi venire fissata per settembre 2022.
Sinora, oltre ai due referendum celebrati sulla base dell’Accordo di Nouméa (2018, 2020), se ne era tenuto uno anche nel 1987.
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