Ultimo in Galizia, giovedì scorso il Consiglio comunale della città di A Coruña ha approvato — con l’unica astensione del PP, ma senza voti contrari — un’ordinanza sull’uso della lingua galiziana. Con ciò si completa, oltre trent’anni dopo, un ciclo iniziato nel lontano 1988 con l’approvazione della Legge sull’uso del galiziano nelle amministrazioni locali.
A Coruña è il capoluogo dell’omonima provincia, nella quale si trova anche la capitale galiziana, Santiago de Compostela.
Oltre a confermare che chiunque ha il diritto a dirigersi a qualsiasi servizio dell’amministrazione locale scegliendo tra lingua castigliana e galiziana, e a venir servito nella stessa lingua (come comunque già garantito dallo Statuto di autonomia), l’ordinanza prevede che la lingua d’uso preferenziale dell’amministrazione sia il galiziano e che tutta la comunicazione interna, quella esterna verso le altre amministrazioni con sede in Galizia, la cartellonistica e la comunicazione pubblica saranno per default in tale lingua.
Al fine di favorire la diffusione della lingua propria della Galizia, anche gli organismi che dipendono dal Comune — organi autonomi, società, fondazioni, centri di formazione, musei, archivi, biblioteche e scuole dell’infanzia comunali — saranno soggetti alle stesse regole definite dall’ordinanza.
Il Servizio per la Normalizzazione Linguistica (SNL) del Comune sarà dotato del personale aggiuntivo necessario a rendere effettive le nuove regole linguistiche.
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