Alessandro Urzì (AAnC), esponente della destra radical-sovranista di Fratelli d’Italia, sembrerebbe aver deciso che, passato un secolo, sia ora di riprovarci. Colui che quando si tratta di toponomastica, quella inventata dall’amico Tolomei, segue la famosa massima secondo cui aggiungere sarebbe sempre meglio che togliere, ora vorrebbe togliere. Togliere una lingua, cominciando dal dialetto tirolese, che — per rispetto verso gli italiani, dice — dovrebbe sparire da qualsiasi contesto pubblico. Vietato sputare e parlare in dialetto.
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