Grazie al cosiddetto esperto di sanità sudtirolese Costantino Gallo torniamo, ancora una volta, sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), la cui classifica (o «griglia») lo stesso continua imperterrito a citare per affermare che la nostra terra
[…] in sanità è l’ultima regione in Italia come erogazione dei LEA Livelli Essenziali di Assistenza […]
— Costantino Gallo, 14 aprile 2019, ore 19.40, Facebook
Questo è falso. Il Sudtirolo, non soggetto alla verifica degli adempimenti LEA (come sottolinea lo stesso Ministero della salute) nella griglia LEA relativa al 2017 risulta ultimo in classifica non perché «ultima regione in Italia come erogazione dei LEA» bensì in quanto il Ministero non dispone di tutti i dati necessari a una valutazione completa. Infatti:
Per un’informazione più completa sono riportati anche i dati delle Regioni Valle D’Aosta, FriuliVenezia Giulia, Sardegna e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, ove disponibili.
da pag. 7 del documento «Monitoraggio dei LEA attraverso la cd. Griglia LEA – Metodologia e Risultati dell’anno 2017» a cura del Ministero della salute, direzione generale della programmazione sanitaria
Sottolineamo: «per un’informazione più completa» e «ove disponibili».
Si può certamente criticare che la Provincia di Bolzano non abbia messo a disposizione del Ministero le informazioni complete necessarie alla valutazione. Al contrario però sulla base della griglia LEA non si possono, a meno di voler diffondere fake news, fare affermazioni (se non parzialissime) sull’erogazione dei LEA in Sudtirolo.
Vediamo in dettaglio. A tal fine è sufficiente consultare il cosiddetto «Rosone» dei dati relativo al 2017, disponibile per tutte le Regioni e le Province autonome e pubblicato dal Ministero della salute:
Pur non avendo trovato un file con miglior risoluzione, non è difficile constatare che
- il Ministero dispone dei dati relativi a 23 indicatori su 33 ed è su questa base che il sistema sanitario sudtirolese ha raggiunto i 120 punti che lo fanno risultare ultimo in classifica;
- per quanto riguarda i 23 indicatori disponibili (e quindi valutati):
- per il 65% (15) risultano verdi («punti di forza»)
- per il 17% (4) sono gialli
- per il 9% (2) sono viola e
- per il 9% (2) sono rossi («criticità»).
Dovrebbe essere evidente per chiunque che sulla base del 70% degli indicatori (23 su 33) non si possano fare affermazioni complessive ed esaustive, come invece vuol far credere il nostro «esperto di sanità sudtirolese». Né è possibile fare un confronto con altre realtà, che hanno fornito tutti i dati perché — diversamente dal Sudtirolo — sottoposte alla verifica obbligatoria.
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