Negli ultimi anni la scuola italiana [in Sudtirolo] ha fatto enormi progressi. L’immersione, gli scambi, gli aumenti di ore di lezione. Una situazione non paragonabile col passato. Ma, lo dico con sincerità, la soluzione non è il “modello ladino”. Non ora.
Il nostro modello rispecchia la necessità di una intera popolazione. Come ho detto, un ladino non si basta perché la sua è una lingua minoritaria. È naturalmente portato a conoscere i codici degli altri, della maggioranza. Anche per vivere.
dall’intervista col filologo ladino Paul Videsott apparsa oggi sul quotidiano A. Adige. Videsott è decano della facoltà di scienze formative della LUB ed è stato insignito del Premio scientifico 2018 del Sudtirolo.
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