Dalle pagine del Secolo d’Italia, ex organo ufficiale del MSI, il consigliere provinciale Alessandro Urzì (FdI) lancia una proposta sorprendente in vista delle prossime elezioni provinciali: la «lista unitaria del centrodestra per gli italiani». Idea sorprendente non tanto perché
- di liste unitarie si è sempre straparlato, con l’unico effetto di stabilire, puntualmente, nuovi record di entropia;
- anche questa volta in Sudtirolo le liste si stanno moltiplicando, con esponenti storici di destra (Enrico Lillo, Renato Stancher…) che si schierano con l’ex PD Roberto Bizzo;
ma in prima linea per il destinatario della proposta: papà Matteo Salvini, ministro, segretario della Lega, custode dei 49 milioni. Secondo Urzì infatti la lista unitaria dovrebbe servire anche e soprattutto alla difesa
- dagli attacchi austriaci, ovvero dalla doppia cittadinanza;
- dal razzismo nei confronti delle italiane in Sudtirolo.
E qui la cosa si fa veramente bizzarra, considerando che Matteo Salvini
- ha sempre rifiutato di condannare l’idea del doppio passaporto e
- di antirazzismo non è veramente un grande esperto. Anzi.
E poi la Lega aveva proposto una convenzione sull’autodeterminazione in consiglio regionale.
Sui temi come quelli dell’identità la posizione della Lega è molto più vicina a quella di Eva Klotz che a quella dei bolzanini.
Alessandro Urzì in un video pubblicato in occasione della visita di Salvini in Sudtirolo nel 2015.
Che Urzì allora sia solamente alla ricerca di un carro che lo riporti nel Landtag? Ma no, non sarà così opportunista.
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