Il problema non riguarda la storiografia, visto che si contano molti studi importanti dedicati al razzismo e al colonialismo fascista. Piuttosto è nella cultura diffusa che sembra non esserci alcuna consapevolezza del nostro passato coloniale. E su questa base si sono andati costruendo i nuovi stereotipi. Anni fa un collega afroamericano che lavorava in Italia mi fece notare inorridito come sui nostri canali televisivi passassero in continuazione spot pubblicitari che negli Stati Uniti, non certo un paese esente dal razzismo, non sarebbero mai apparsi. Rappresentazioni grottesche o mercificanti di uomini e donne nere o delle donne più [in] generale.
Tratto da un’intervista con Brunello Mantelli apparsa ieri sul Manifesto. Mantelli è studioso dei fascismi europei e della deportazione verso i campi di sterminio nazisti e insegna Storia dei conflitti internazionali all’Università della Calabria.
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