Anche la Svp, che per anni ha rimosso il ricordo di un uomo “scomodo”, adesso è favorevole all’intitolazione [a Josef Mayr Nusser, nota] del liceo scientifico di via Fago.
Mi fa molto piacere, perché finalmente ci si confronta con un pezzo della nostra storia. Ma…
Ma?
Mi piacerebbe vedere che alle parole seguono i fatti e non parlo solo dell’intitolazione della scuola.
A cosa si riferisce?
Vorrei che in nome dell’abbattimento di muri e divisioni si provasse anche a superare l’articolo 19 dello Statuto che pervede scuole separate per il gruppo italiano e tedesco. […]
Cornelia Brugger (ex PD, presto nei Verdi?) nell’intervista pubblicata oggi dall’A. Adige. Ora la scuola paritetica e il superamento dell’articolo 19 vengono reinterpretati perfino in chiave «antifascista». Come se la scuola bilingue non fosse, al contrario, nata come reazione ai torti fascisti. E invece qui si insinua che «per dimostrare che davvero non siete dei nazisti dovete abolire l’articolo 19. Un’esasperazione inaccettabile del discorso sull’apprendimento linguistico.
Vorrei inoltre ripetere che già da anni la scuola media di Vintl porta il nome di Mayr-Nusser. Personalmente sono favorevole a dedicare ulteriori scuole e strade a un personaggio che è un grande esempio per noi tutti, specie in questi frangenti. Ma è ben difficile affermare che la SVP o il mondo di lingua tedesca negli ultimi decenni abbiano sistematicamente «rimosso» il ricordo della resistenza. Piuttosto è il capoluogo a dimostrare un forte deficit in tal senso.
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