Schon öfter habe ich in Bozen einen nur auf Italienisch beschrifteten Wagen der Staatspolizei gesehen und mich darüber gewundert. Als er heute in der Altstadt stand, habe ich mich an die Insassen gewandt. Hier die ungefähre Rekonstruktion unseres Gesprächs:
Ich: Buondì.
Polizist 1 und Polizist 2: Buongiorno.
Ich: Ho una domanda: L’obbligo di bilinguismo non vale per la polizia?
Polizist 1: Ma guardi noi siamo della polizia postale e queste macchine le ha prese in leasing la posta, a Roma.
Ich: Sì, ma c’è l’obbligo di bilinguismo…
Polizist 1: Ma Lei chi è?
Ich: Sono un cittadino…
Polizist 2: Mah, basta che i poliziotti siano di madrelingua (sic!)…
Ich: Non è vero.
Polizist 2: Warum?
Ich: Weil sämtliche Aufschriften ebenfalls zweisprachig sein müssen. Und wenn die Stadtpolizei beschließt, ihre Autos nur auf Deutsch zu beschriften?
Polizist 1: Ma questa macchina è delle poste. A Roma non sanno nemmeno che qui c’è il bilinguismo.
Ich: Ma voi siete dei poliziotti e le leggi le dovreste far rispettare.
Polizist 1: No, guardi. A noi hanno dato questa macchina e noi la usiamo. Semmai dovrebbe far presente Lei… ma alle poste, non a noi della polizia.
Ich: Sì, lo farò sicuramente… comunque: buon lavoro. Salve.
Polizist 1: Grazie. Arrivederci.
Cëla enghe: 01
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