In riferimento alla consultazione popolare svoltasi in Catalogna, il presidente del Veneto Luca Zaia ha ora affermato che
la consultazione popolare sull’indipendenza del Veneto è un punto fermo da cui non si torna indietro.
Domenica scorsa, nonostante l’opposizione del governo centrale e la sospensione della Corte Costituzionale, oltre due milioni di catalani si erano recati alle urne per esprimere la loro opinione in merito a un’eventuale secessione dalla Spagna.
Forte anche di un recente sondaggio commissionato da Repubblica, che mette proprio il Veneto ancora una volta in testa, fra le regioni italiane, per quanto riguarda la volontà di secedere, Zaia annuncia dunque di non avere alcuna intenzione di fare marcia indietro. Al contempo muove una durissima accusa nei confronti dello stato centrale:
Non sono i veneti a essere sovversivi: sono Roma, il Governo e lo Stato che calpestano il più elementare diritto di espressione.
Infatti anche il governo romano, come quello di Madrid, ha impugnato il referendum sull’indipendenza.
Il processo veneto è sostenuto da una larga fetta della popolazione, da svariati consigli comunali e da una maggioranza trasversale nel Consiglio Regionale.
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