Il senatore Francesco Palermo (SVPD), intervistato da Luca Sticcotti per Salto, fa il punto della situazione sulla Convenzione che dovrebbe riformare l’autonomia. Dovrebbe.
Sono due le affermazioni del senatore ad essere particolarmente interessanti:
- La trattativa finanziaria con lo stato e la definizione di nuove competenze verranno portate avanti indipendentemente ed al di fuori della Convenzione, che quindi si limiterà a ridefinire questioni interne al Sudtirolo. I temi forti — e che ovviamente influenzano pesantemente anche la «politica interna» — rimarranno ancora una volta riservati ai soliti (e pochi) noti.
- Spiega inoltre il senatore che la proposta di M5S e Iniziativa per più democrazia di fare eleggere i membri della Convenzione
porterebbe alla guerra civile o all’inutilità assoluta. Ce l’abbiamo già un organo elettivo e non vogliamo che succeda come in Venezuela quando Chavez fece eleggere oltre al parlamento anche l’assemblea costituente.
Un’affermazione davvero stupefacente. Pur trovando, personalmente, assolutamente interessante sperimentare forme diverse di partecipazione rispetto a quella elettiva, discreditare una proposta più che legittima ricorrendo allo spettro della guerra civile è irricevibile e antidemocratico. Ne sanno qualcosa coloro che difendono l’autodeterminazione, ma ormai quella di offendere chiunque sostenga idee ’diverse’ sembra essere diventata una prassi normale e generalmente accettata.
Interessante infine come il Sudtirolo — secondo alcuni — non sarebbe paragonabile a Scozia o Catalogna, mentre non sembrano esserci problemi a confrontarlo con realtà remote (non solo geograficamente) come l’Ucraina e il Venezuela.
Cëla enghe: 01
Scrì na resposta