→→ Autorinnen →→ Gastbeiträge →→

L’A. Adige e la campagna del no.

Autor:a

ai

In seno all’Eurac summer school, che quest’anno è imperniata sul tema dell’autodeterminazione, pochi giorni fa s’è svolta un’edizione dello Science Café dedicata allo stesso tema (e della quale abbiamo reso conto qui). A condurre la serata era stato Alberto Faustini, direttore del quotidiano A. Adige.

Lo stesso quotidiano, oggi, coerentemente alla propria linea politico-editoriale, sembra aver scelto di impegnarsi attivamente per la «campagna del no» — il che, rispetto all’assoluto rifiuto del tema e/o al tentativo di ridicolizzarlo, rappresenta un sostanziale passo avanti: per far campagna, positiva o negativa che sia, si deve prima di tutto riconoscere l’esistenza e la serietà della questione*.

Come descritto (e come comprovabile tramite il podcast della serata) durante lo Science Café era stato soprattutto Andrea Bonoldi, storico dell’economia e professore a Trento, a servirsi di argomenti riconducibili alla «strategia della paura». Sorprende poco, quindi, che l’A. Adige si sia rivolto proprio a lui per sentirsi dire quel che aveva intenzione di lanciare come messaggio: «Troppo potere in una mano» e «nelle piccole patrie il rischio è l’oligarchia», questi gli eloquentissimi titoli dell’intervista, piazzata nientemeno che in prima pagina.

Bonoldi, in sostanza, sostiene che nelle entità statuali di piccole dimensioni verrebbe a mancare la gerarchia fra differenti livelli amministrativi e di controllo, creando una concentrazione di potere (oligarchia) tale da escludere un’ampia fetta di popolazione dalla gestione del potere, e adduce a esempio per le possibili conseguenze nefaste ciò che in Sudtirolo è avvenuto nella «causa SEL».

A questa tesi un poco avventurosa (o perlomeno frettolosa) si può facilmente ribattere in maniera differenziata, facendo presente che:

  • la «grande patria» di riferimento per confrontare la cosiddetta «piccola patria» sudtirolese è l’Italia, ma non risulta che la dimensione (60 milioni di abitanti) o i diversi livelli di controllo abbiano evitato scandali di ben altre dimensioni — per ricordarne alcuni: il G8 della Maddalena, le ricostruzioni post-terremoto, il Monte dei Paschi di Siena, gli scandali calcistici, gli affari fra stato e mafia, i servizi segreti deviati e via disquisendo;
  • lo scandalo SEL si è prodotto all’interno di tale «grande patria» e non in un microstato indipendente — rendendo evidente il fallimento dei controlli preventivi, ma trattandosi comunque dell’unico caso di vero malaffare in 40 anni di autonomia e in oltre 50 anni di governo monocolore;
  • la corruzione (incluso il proliferare delle «cricche») è certamente imputabile al «sistema» e all’impostazione di pesi e contrappesi piuttosto che alle mere dimensioni, e, semmai, la «vicinanza» fisica fra chi governa e chi viene governato, fra chi paga le tasse e chi prende le decisioni, facilita il controllo; ciò a maggior ragione se esistono modalità di partecipazione diretta, da sempre invise all’A. Adige;
  • le statistiche internazionali confermano che gli stati europei di piccole dimensioni sono fra i primi della classe per quanto riguarda la libertà di stampa, la trasparenza o la lotta alla corruzione.

*) Ovviamente, però, un giornale che operasse una chiara scelta di campo lo dovrebbe comunicare in maniera trasparente ai propri lettori.



Einen Fehler gefunden? Teilen Sie es uns mit. | Hai trovato un errore? Comunicacelo.

Comentârs

One response to “L’A. Adige e la campagna del no.”

  1. hunter avatar
    hunter

    evidenzbasierende argumentation ist für die ein völliges fremdwort.

Scrì na resposta

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You are now leaving BBD

BBD provides links to web sites of other organizations in order to provide visitors with certain information. A link does not constitute an endorsement of content, viewpoint, policies, products or services of that web site. Once you link to another web site not maintained by BBD, you are subject to the terms and conditions of that web site, including but not limited to its privacy policy.

You will be redirected to

Click the link above to continue or CANCEL