Ogni dieci anni, con grande puntualità, in occasione del censimento popolare scoppia il «caso» dei mistilingui, che secondo alcuni proverebbero grande imbarazzo a dichiarare la loro appartenenza (o l’aggregazione) a uno dei tre gruppi linguistici. Più correttamente si dovrebbe parlare di «plurilingui», visto che il mistilinguismo non esiste o comunque non andrebbe riconosciuto ufficialmente. Ma plurilingui, in Sudtirolo, non dovremmo esserlo quasi tutti?
Ad ogni modo, in quanto all’imbarazzo di dichiarare la propria appartenenza, potremmo ricavare delle indicazioni dall’Astat. Che, nel realizzare il barometro linguistico del 2004, consultò un campione rappresentativo di 1.134 cittadini, i quali, al solo fine statistico, potevano dichiararsi appartenenti a un gruppo linguistico oppure no. Ma solo un numero infimo di intervistandi, trenta, fece uso di quest’ultima possibilità, tanto che l’Astat si vide costretto a parlare di «dato statisticamente irrilevante». Insomma, una percentuale lontanissima da quel «potenziale del 20%» del quale da giorni leggiamo sui quotidiani.
Scrì na resposta