Qualche giorno fa il Heimatbund aveva reso pubblico il risultato di un’indagine sondaggistica secondo cui il 59% della cittadinanza italiana sarebbe favorevole al conferimento del cosiddetto doppio passaporto alle cittadine sudtirolesi.
Nel frattempo l’associazione ha diffuso — facendoli pervenire anche a noi — i dati esatti della ricerca, che è stata eseguita da Demetra a mezzo telefonico (fisso/mobile) e via web. Il margine di errore si attesta sul 3,1% con un intervallo di confidenza del 95%. I dati, inoltre, sono ponderati per regione, area territoriale, genere ed età.
La domanda posta alle persone intervistate è stata la seguente:
L’Italia ha concesso ai cittadini di lingua italiana che vivono in Slovenia e in Croazia (Istria, Quarnero, Dal- mazia), o nei paesi dell’America latina, la possibilità di acquisire oltre alla loro rispettiva cittadinanza, anche la cittadinanza italiana. Ciò significa la doppia cittadinanza, perché la legge italiana, come gran parte dei paesi europei, prevede tale possibilità.
Oggi i cittadini di lingua italiana dei paesi nominati si vantano di appartenere alla nazionalità italiana e partecipano attivamente alla costruzione di un’Europa unita e senza frontiere. Questa possibilità di doppia cittadinanza è ora offerta dall’Austria anche ai cittadini di lingua tedesca e ladina, viventi nel territorio della Provincia di Bolzano.
Lei è favorevole a che per questi cittadini sia formalizzato il doppio passaporto?
Hanno risposto di sì il 59% e di no il 34%, mentre il 5% ha indicato di non avere un’opinione in merito e il 2% non ha risposto.
Eccetto le persone intervistate di età superiore ai 65 anni, tutte le altre fasce di età risultano maggioritariamente favorevoli:
- 18-29 anni: sì 76,6% – no 21,4%
- 30-44 anni: sì 66,1% – no 31,1%
- 45-54 anni: sì 66,6% – no 27,0%
- 55-64 anni: sì 51,0% – no 40,1%
- 65 anni e più: sì 43,3% – no 44,8%
Distinguendo per genere, il 55,2% dei maschi e il 63,1% delle femmine approva l’offerta della doppia cittadinanza alle persone di lingua tedesca e ladina del Sudtirolo, da parte dell’Austria.
Per titolo di studio sono chiaramente le persone laureate (sì 62,3% – no 31,1%) ad essere maggiormente favorevoli, seguite da quelle diplomate (sì 60,4% – 34,3%), poi da coloro con (sì 53,2% – no 39,6%) e senza la licenza media (sì 45,1% – no 32,4%).
Per professione, le studentesse risultano essere estremamente favorevoli (80,1%). Seguono le persone disoccupate (68,9%), quelle occupate (64,3%), le casalinghe (59,5%) e le pensionate (40,7%) — con queste ultime prevalentemente contrarie.
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