Ieri il ministro degli esteri del nuovo governo catalano, Ernest Maragall (ERC), ha ufficialmente annunciato la riapertura — con procedura «d’urgenza» — di alcune delegazioni estere della Generalitat. Si tratta di una parte delle sedi chiuse su ordine di Madrid appena qualche mese fa, quando l’esecutivo centrale di Mariano Rajoy (PP) si era appropriato dell’autonomia catalana.
Concretamente, le sedi che verranno rimesse in funzione con effetto quasi immediato sono quelle in Germania, Francia, Italia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito/Irlanda.
Inoltre Meritxell Serret, ex ministra dell’agricoltura (nel governo di Carles Puigdemont, PDeCAT), è stata nominata delegata della Catalogna a Bruxelles, dove attualmente già si trova in esilio. La sede presso l’Unione Europea è l’unica che non aveva mai smesso di funzionare — ma la nomina di Serret è un forte segnale di continuità e di riscatto e al contempo un’atto di sfida alla giustizia spagnola.
Entro breve, comunque, con ogni probabilità il governo di Quim Torra (JxC) farà riattivare anche le altre delegazioni all’estero, come quelle di Copenaghen, Lisbona e Vienna.
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