Riproponiamo qui una dichiarazione della sindaca di Barcellona, Ada Colau (BenC), pubblicata in occasione del Mobile World Congress con sede nella capitale catalana:
Ieri [sabato 24 febbraio] ho dichiarato che non avrei partecipato al ricevimento ufficiale del Re, quello che colloquialmente si conosce come «il baciamani». Invece parteciperò alla cena e all’inaugurazione del Mobile World Congress, dove converrò col Re e altre istituzioni. Lì entreremo in contatto con rispetto fra rappresentanti di diverse istituzioni che hanno lavorato intensamente perché questa edizione del Mobile diventi un successo. Però una cosa è il rispetto istituzionale e un’altra l’adorazione. Ancor più coi tempi che corrono.
Dopo le cariche della polizia del primo ottobre (a Barcellona città ci sono state cariche in 27 scuole), il Re non ha avuto neanche un minimo gesto d’empatia verso la gente che ne ha sofferto, mentre ha fatto un discorso durissimo con cui ha avallato la linea repressiva — invece di tentare di calmare il conflitto e apportare serenità, che è ciò che in principio ci si aspetterebbe da un capo di stato.
Inoltre, negli ultimi tempi abbiamo visto come la libertà d’espressione si limita a un ritmo preoccupante. Nella cornice di questa limitazione si cerca di rendere intoccabile la figura del Re e di ottenere che qualsiasi critica sia accompagnata dalla paura.
Questa settimana un rapper è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione per le sue canzoni. E anche se alcuni dei suoi testi mi causano un profondo dispiacere e mi provocano avversione, trovo un’aberrazione che gli si infligga un anno [di reclusione] per ingiurie alla corona.
In una democrazia avanzata qualsiasi carica pubblica, anche il Re, deve poter essere criticata e messa in forse. A maggior ragione se non si tratta di una carica elettiva ma ereditaria. Per tutto questo, oggi e domani avrò un incontro cordiale col Re, ma non parteciperò al baciamani che, come indica la denominazione stessa, è un atto di adorazione e di vassallaggio improprio per una democrazia del XXI secolo.
Traduzione:
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