Il presidente della sezione sudtirolese del CAI, Claudio Sartori, fa sapere — siamo nel 2016! — che bene ha fatto Ettore Tolomei e bene ha fatto il regime fascista a inventare e imporre i toponimi pseudo-italiani in Sudtirolo.
Secondo Sartori e i suoi infatti
i turisti, quando si perdono o sono in difficoltà in montagna, non riescono nemmeno a pronunciare bene un toponimo in tedesco e si fa una grandissima fatica a geolocalizzarli. Capita, non di rado, anche di sbagliare valle.
In situazioni concitate a chi ha bisogno di aiuto non possiamo chiedere di pronunciare correttamente un toponimo tedesco.
È dunque facile dedurre che, mentre in tutto il mondo le imposizioni toponomastiche si stanno abolendo, qui da noi, se non ci fossero, bisognerebbe addirittura inventarle. Non possiamo mica chiedere di pronunciare un toponimo tedesco.
Evidentemente i turisti che vengono qui da noi sono più scemi di quelli che si recano nei Paesi Baschi, in Bretagna, in Austria e in tutti quei posti dai toponimi — già: «impronunciabili».
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