di Fabio Rigali
Fra 10 giorni ricorrerà il 95° anniversario della morte di Franz Innerhofer. Sabato sulla piazza di Marling si terrà una messa ed un ricordo del maestro, organista e suonatore di banda che fu ucciso dai fascisti nel 1921 a Bolzano durante una Trachtenumzug. Da (ex-)maestro, organista e suonatore di banda non posso che provare una particolare simpatia per la figura di Innerhofer e son stato presente a tutte le celebrazioni in suo onore negli ultimi anni, anche se questa volta purtroppo non potrò.
D’altra parte, mi piacerebbe un bel giorno che il maestro di Marling divenisse una figura genuinamente storica, come potrebbe essere Gaismair o Hofer: mi piacerebbe ricordare Innerhofer come una vittima innocente di una forma di violenza definitivamente scomparsa dalla nostra società. Purtroppo questo giorno sembra divenire ogni giorno più lontano.
Come siamo messi, 95 anni dopo, in materia di fascismo a Bolzano e, per estensione, in Italia?
A spanne, direi peggio di pochi anni fa, come si vede nella banalità di questo video; una specie di biglietto da visita dello stile politico fascista. L’arroganza di filmarsi durante un’azione mette in risalto che l’accettazione di queste forze politiche è tale che si può anche ricominciare ad “osare”.
Pare che all’ombra del Siegesdenkmal e del DVCE a cavallo (che, per un motivo o per l’altro son sempre al loro posto con la loro carica offensiva), i cortei fascisti siano divenuti ben più popolari delle Trachtenumzüge, con molteplici associazioni di estrema destra ad occupare le strade.
Le aggressioni, a sfondo politico, continuano, forse aumentano. Ma poi sui media, si sa, salta fuori che sono sempre i militanti singoli o piccoli gruppi che prendono l’iniziativa (nel senso, probabilmente, che una vera squadraccia con pistole e bombe a mano come nel ’21 per adesso non si è vista, quindi va ancora tutto bene).
Pochi mesi fa i fascisti del terzo millennio, tra un saluto romano e l’altro, ce l’han fatta ad entrare anche in consiglio comunale e probabilmente verranno rieletti a maggio.
Hanno vinto loro: l’accettazione del fascismo e del loro stile politico, fatto di provocazioni, machismo ed arroganza, che a volte travalica anche il livello verbale, è ormai palese.
La società civile, da destra a (quel che rimane della) sinistra si è ormai afflosciata su un appeasement generale e sta in gran parte buona a guardare NPD e Forza Nuova che sfilano assieme sotto l’arco di Piacentini.
Non vedo purtroppo alcuna via di uscita semplice ed immediata a questa situazione anche perché l’arco parlamentare non pare dia alcun esempio positivo, troppo spesso impegnato com’è nel distribuire denaro e potere tra i propri membri. La sfiducia nella politica e nelle istituzioni e la distruzione delle speranze di futuro delle giovani generazioni, costituiscono una campagna elettorale in grande stile per l’estrema destra.
L’unica cosa che resta da fare è conservare la memoria del passato, di figure come Innerhofer e molti altri, e ricordare sempre e comunque a noi stessi ed agli altri che la tolleranza verso questo genere di stile politico ci rende pian piano loro complici.
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