Puntualmente alle ore 10.30, come da lui stesso annunciato negli ultimi giorni, il presidente della Generalitat de Catalunya Artur Mas ha firmato il decreto per indire la consultazione popolare sull’indipendenza del paese dalla Spagna. Lo ha fatto in base alla legge sulle consultazioni non referendarie appositamente approvata — a larghissima maggioranza — dal parlamento catalano pochi giorni fa ed entrata in vigore proprio oggi. Domanda e data della consultazione (il 9 novembre a venire) rispettano esattamente quanto pattuito fra i partiti favorevoli alla convocazione lo scorso dicembre.
Immediatamente dopo aver firmato il decreto il presidente Mas si è rivolto alla popolazione in un messaggio televisivo, direttamente dal Palau de la Generalitat, nel quale ha sottolineato il larghissimo sostegno sociale e politico in favore della consultazione. Rivolgendosi ai cittadini di tutta la Spagna ha ricordato i legami di frattellanza che legano la Catalogna al resto dello stato, ma ha anche avvisato che i catalani vogliono potersi esprimere e vogliono essere ascoltati. «In democrazia le sfide vanno risolte con più democrazia. Non può far paura a nessuno che qualcuno esprima la sua opinione con un voto nelle urne.»
Il governo centrale ha già annunciato di voler impugnare sia la legge che il decreto di convocazione dinnanzi alla Corte costituzionale, in modo da impedire lo svolgimento della consultazione. Per questo il presidente Mariano Rajoy ha già indetto un consiglio dei ministri per lunedì prossimo, facendo intendere che sarà l’occasione per formalizzare i ricorsi.
La Generalitat ha già messo in funzione un portale web con tutte le informazioni pratiche sulla consultazione.
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