Nell’odierna intervista concessa a Gabriele Di Luca (Salto) il Landeshauptmann tenta di fugare i dubbi più gravi sulla tenuta dell’autonomia. Ma ci riesce? Ecco due domande (e risposte) centralissime ed altrettanto rivelatrici:
Conferma […] che la situazione non è delle più rosee, il governo centrale batte cassa…
Non nascondo i problemi che sono sul tappeto. Ma ritengo che si tratti di questioni risolvibili. In fondo, dal 2001 non è cambiato nulla.Le difficoltà finanziarie italiane, i conti pubblici in rosso, l’accordo di Milano messo in forse…
Guardi, se il governo mettesse in discussione l’accordo di Milano è certo che la Corte Costituzionale si pronuncerebbe a nostro favore. Come accaduto nel caso di Aosta. E questo a Roma lo sanno bene.
Se il governo mettesse in discussione l’accordo di Milano? Al più tardi dall’avvento di Mario Monti i governi susseguitisi non hanno nemmeno messo in discussione questo ed altri accordi, semplicemente li hanno ignorati, come in larga misura hanno ignorato le pronunce della Corte Costituzionale. Parimenti, affermare che dal 2001 ad oggi non sia cambiato nulla significa prendersi gioco dell’opinione pubblica, in quanto è sotto gli occhi di tutti come lo stato, ormai, stia facendo cosa e come gli pare. Dal punto di vista dell’affidabilità è cambiato tutto.
Affermazioni così lontane dalla realtà, fatte da chi costantemente richiama al realismo, fanno davvero riflettere. Come può una classe politica che non si rende conto — o non vuole rendersi conto — della drammaticità della situazione ad agire nell’interesse della popolazione?
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