A tanti ammontano coloro che hanno partecipato al sondaggio autogestito di Süd-Tiroler Freiheit sull’autodeterminazione del Sudtirolo rispondendo di Sì al quesito, nonostante si trattasse di un’iniziativa sostenuta e portata avanti da un solo partito, senza alcun valore legale e largamente criticato da esponenti di altre formazioni e dai media. In tutto hanno aderito 61.189 cittadine e cittadini, ovvero il 20,5% di coloro che hanno partecipato alle elezioni di ottobre, il 15,2% degli aventi diritto o l’11,1% della popolazione totale.
Cifre che negli ultimi giorni hanno indotto alcuni media e commentatori a relativizzare la portata dell’iniziativa, capovolgendo il risultato e concludendo che il restante 85% degli aventi diritto sarebbe o non interessato o perfino contrario all’autodeterminazione. Conclusione più che frettolosa, in quanto l’85% include
- l’astensione fisiologica di favorevoli e contrari
- coloro che non hanno un’opinione predefinita sul tema
- quelli che non condividono che sia un singolo partito a farsi portavoce dell’autodeterminazione
- chi non partecipa a una iniziativa di campaigning politico ma lo farebbe in caso di referendum ufficiale.
Inoltre si dimentica che per vincere un eventuale referendum ufficiale basterebbe raggiungere la maggioranza e non sarebbe necessario un consenso del 100%. Semmai, dunque, mancano all’appello circa il 40% e non già l’85% della popolazione. Ipotizzando che gli indipendentisti oggi rappresentassero il 40% dell’elettorato, Süd-Tiroler Freiheit è riuscita ad attivarne oltre un terzo per il suo campaigning politico.
Per far capire che non si tratta solo di supposizioni e giochetti matematici, basti pensare a due bellissimi referendum tenutisi pochi anni fa in Italia sul tema dell’acqua e dell’energia nucleare: portati avanti dall’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, ma col sostegno di decine di associazioni e di partiti, in tre mesi raccolsero il consenso di 740.000 (nucleare) e 750.000 (acqua) cittadini. Invertendo il risultato, come si è fatto con il sondaggio di Süd-Tiroler Freiheit, si sarebbe potuto ipotizzare che a ben oltre 46.000.000 di cittadine e cittadini italiani (il 98,4% della popolazione) la questione non interessava. Eppure, come sappiamo, oltre 27.000.000 di aventi diritto (il 54%) parteciparono alle consultazioni ufficiali ed entrambi i quesiti furono un vero e proprio successo — con un consenso superiore al 90%.
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