Quel che in Sudtirolo viene negato, nel caso del passaggio di un comune da una regione all’altra appare invece chiarissimo: è così che — come riferisce il quotidiano A. Adige — il deputato sudtirolese Florian Kronbichler ha convinto la commissione bicamerale per le questioni regionali a consentire al comune di Plodn/Sappada l’aggregazione alla Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Alcuni suoi colleghi avevano sostenuto la necessità di porre un freno ai movimenti «secessionisti», anche perché altrimenti il Veneto rischierebbe una fuga di comuni verso il Trentino, il Sudtirolo e il Friuli. Secondo Kronbichler però
un Parlamento che nutrisse simili preoccupazioni, darebbe un cattivo esempio di democrazia. Equivarrebbe ad usare una legge costituzionale e gli Statuti di autonomia come clava contro la volontà dei suoi propri cittadini, avendo questi votato per il cambio di regione a stragrande maggioranza con referendum popolare. [Sarebbe] un attentato alla democrazia di base, sabotare con cavilli giuridici quanto esplicitamente voluto dal Comune e dai Consigli regionali competenti.
Analogamente si potrebbe dire — e lo va dicendo da anni — che rifiutare un referendum sul futuro del Sudtirolo equivale a usare la costituzione come clava contro la volontà dei cittadini; sarebbe un attentato alla democrazia di base sabotare la volontà popolare con cavilli giuridici. Strano che invece ci sia chi con tanta disinvoltura applica due pesi e due misure.
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