Il comune di Castelló de la Plana, nella regione di València (País Valencià) ha deciso di eliminare completamente dall’odonomastica urbana tutte le denominazioni riferibili, direttamente o indirettamente, al periodo del franchismo. Una prima «democratizzazione» era già stata portata a termine nel 1979, immediatamente dopo la morte di Francisco Franco, quando ad esempio ‘Plaza del Caudillo’ ritornò ‘Porta/Puerta del Sol’.
Castelló de la Plana, capoluogo dell’omonima provincia, è una città bilingue catalano-spagnola al di fuori del Principat de Catalunya propriamente detto, governata dallo spagnolo Partido Popular (PP) di centro-destra sin dall’ormai lontano 1991. La proposta di cancellazione di qualsiasi denominazione inneggiante a personaggi o fatti attribuibili alla dittatura ha avuto il sostegno unanime di tutti i partiti presenti nel consiglio comunale, dallo stesso PP alla sinistra di Esquerra Unida, passando per il Partito Socialista (PSPV-PSOE) e Compromís.
Cadranno, per fare alcuni esempi, i nomi di Santos Vivanco, volontario della ‘Divisione Azzurra’ (División Azul) perito in Russia nel ’42, Carlos Fabra Andrés, sindaco della città in epoca franchista (e padre dell’attuale presidente PP del País Valencià!) o Ramón Serrano Súñer, politico e ammiratore di Benito Mussolini. Si approfitterà di questa seconda riforma odonomastica antifascista per operare, invece, una decisa «femminizzazione» dello stradario.
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