Sembra questa ormai la massima del governo centrale, applicabile ai contesti più svariati. Da mesi il governo sudtirolese sta proponendo invano a Roma di assumersi l’onere della distribuzione postale, in attuazione di un meccanismo previsto dall’accordo di Milano: contribuire al risparmio attraverso l’assunzione di nuove competenze. Ora apprendiamo che invece saranno chiusi ben tredici uffici postali, ad Antholz, St. Pauls (Eppan), Sulden, Oberbozen, Sinich, Kardaun, Girlan, Blumau, St. Johann (Ahrntal), Deutschnofen, Reschen, Steinegg, Stilfs. Assieme alla chiusura, ormai quasi certa, delle sezioni distaccate del Tribunale e a quella prevista, ma per ora sventata, dei piccoli ospedali, si tratta di un contributo alla cannibalizzazione della qualità della vita nei centri minori.
Così, invece che a un risanamento, stiamo assistendo alla distruzione, giorno dopo giorno, di un tessuto economico funzionante. Sono di oggi le notizie che in Sudtirolo, rispetto al 2011, sono aumentati in maniera preoccupante sia la disoccupazione, sia i fallimenti aziendali.
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