Ci dicono che in Europa i confini non esistono più e che per questo non avrebbe senso introdurne di nuovi — un’argomentazione alla quale abbiamo già reagito. In realtà a rendere i confini meno percettibili, oltre al mercato unico, ha contribuito soprattutto la soppressione dei controlli più evidenti (trattato di Schengen), che ora però rischiano di rispuntare: secondo quanto anticipato dalla Commissione europea, domani sarà approvato un provvedimento che consentirà agli stati, previa consultazione di Bruxelles, di abbassare le barre di confine «in caso di emergenza» — non più, come finora, per 30 giorni, ma per sei mesi prorogabili a due anni. Se fosse già esistita questa possibilità, con ogni probabilità durante i mesi della primavera araba, accompagnata da consistenti flussi migratori, avremmo visto ritornare le guardie di confine al Brennero, con tanti saluti all’Euregio.
Rispuntano i confini.
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One response to “Rispuntano i confini.”
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Io credo che dopo l’attuale tempesta finanziaria ed economica che sta scuotendo l’area Euro nulla sarà come prima. Gli scenari possibili sono due: nel primo si andrà verso un’unione non solo monetaria, ma anche di bilancio e politica estera, verso la federazione insomma, con contestuali cessioni di sovranità da parte degli stati e aumento delle competenze regionali, con il che l’Euregio diventerà una situazione forte di fatto che dovrà essere in qualche modo ratificata nel diritto. Nel secondo l’Euro collasserà e quindi, supponendo non l’apocalisse (possibile) ma un qualcosa di più blando con due o più monete nell’ex-area Euro, dando per plausibile ad esempio che Austria e Italia non si trovino più a condividere la stessa moneta, è molto probabile che ci sarà un rafforzamento della frontiera del Brennero e di conseguenza un inasprimento della questione sudtirolese con conseguenze imprevedibili. Lo stesso vale ovviamente per tutte le minoranze europee. Quindi forse l’oggetto di questo thread dovrebbe rimanere in sospeso.
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